Monastero degli Agostiniani e chiesa dell'Annunziata.
Le origini del monastero degli Agostiniani sono molto antiche. La sua fabbricazione è datata 1370, quando i feudatari dell'epoca, Ercole del Balzo e Isabella d'Apia, fecero costruire la nuova residenza in quella che originariamente fu una zona marginale e fuori le cinta di protezione del Castello Gerione e, per incrementare quell'area, istituirono nell'ampio spazio che avevano davanti il mercato cittadino (motivo per cui ancora oggi viene chiamata comunemente “Mercato”).
Alla successione di proprietà, il duca Sanseverino fece trasferire i frati agostiniani presso la struttura sita nell'odierno quartiere di Sant'Agostino, occupando a sua volta il complesso dei frati. 1
Nel 1580, così come in altri conventi campagnesi, il convento subì degli ampliamenti, i quali furono ripresi e continuati dal 1590 al 1618, allorché fu completamente rinnovata anche la primitiva cappella palatina dedicata a Santa Maria Annunziata, trasformandola nella nuova chiesa del convento. 2
Nel 1616 furono completati tutti i lavori del bellissimo chiostro al suo interno e al centro fu impiantata un altrettanto bella fontana di forma ottagonale. Altri elementi di indiscusso interesse sono i sedici archi in pietra, magistralmente lavorata, su cui sono impressi 16 stemmi e le volte, al cui interno vi sono una serie di affreschi con rappresentazioni della vita agostiniana.
La struttura mantenne la sua sacralità fino alla rivoluzione del 1799, quando a seguito di questo evento fu destinata ad accogliere la Municipalità Repubblicana.
Nel 1807, ancora prima dell'abrogazione del Regno, il convento era già in odore di soppressione: finì, infatti, sotto la lente d'ingrandimento con l'accusa di condotta anti-francese.
Il 4 maggio del 1811, col decreto Murat, Campagna divenne sede di capoluogo di Distretto e sede della Sottointendenza, trasformata poi in Sottoprefettura dopo l'Unità d'Italia.
La provincia del Principato Citra con capitale Salerno venne suddivisa in quattro distretti: Salerno, Campagna, Vallo e Sala Consilina; gli uffici di Sottointendenza furono sistemati nell'ormai ex Convento degli Agostiniani.
La congiura contro i frati, ahimè, non finì qui. Nel 1820, il re Giuseppe Bonaparte, in visita nella vicina Persano, durante la sua permanenza fu informato da spie del posto e decretò la soppressione degli agostiniani e dei domenicani di Campagna, rei di tramare contro i francesi 3.
Alcuni monaci furono addirittura arrestati accusati di girare armati. Oggi la struttura è sede di Palazzo di Città, insediamento datato post terremoto del 1980, dopo che per anni era stata insediata ne Sedile di San Berardino in piazza Melchiorre Guerriero, scelta nell'immediato dopoguerra e resasi necessaria a causa degli ingenti danni subiti.
La chiesa dell'Annunziata.
Come detto in precedenza, la chiesa era parte di un complesso antichissimo del 1373 e nacque come cappella gentilizia dei coniugi feudatari Del Balzo – d'Apia.
L’edificio, così come lo è stata per secoli, prende forma nel 1589 con dei lavori di modifica, unitamente a quelli eseguiti nel convento, trasformandola radicalmente sia nella parte esterna che nella parte interna, come testimonia la copertura sull'ingresso della chiesa dello stemma della famiglia Del Balzo. 4
Episodio di assoluta importanza si verificò nel 1797: durante i lavori di sistemazione delle catacombe romane, la famiglia campagnese dei Cervone, che nella chiesa aveva in cura l'altare dedicato a San Michele, chiese a papa Pio VI il permesso di traslare a Campagna qualche martire ivi presente. Appena ottenuto il permesso dal Pontefice, partirono per Roma a prendere le Sacre Reliquie del martire San Liberato, martorizzato nel IV secolo per opera delle persecuzioni ai cristiani da parte dell'Imperatore Diocleziano, oggi collocate insieme alla statua nella chiesa del Santo Spirito.
Il 6 giugno del 1811 a seguito del decreto ministeriale, la chiesa risultò una delle due parrocchie presenti e decretate, insieme a quella della Cattedrale di Santa Maria della Pace, col fine di amministrare meglio il ricco patrimonio di Campagna.
In seguito a questo episodio, nel 1818 furono annesse all'Annunziata e messe alle sue dipendenze le chiese di Serradarce, Puglietta e Camaldoli.
Nel 1908, il figurista Alfonso Metallo 5, in quel tempo già impegnato in altre chiese di Campagna, realizzò pitture decorative nella chiesa. Nel 1927 invece, fu rifatta la pavimentazione e tre anni più tardi furono necessari lavori di rifacimento del campanile.
Dal 1978 al 1979 per interessamento del parroco campagnese mons. Umberto Aiello, si effettuarono lavori di abbellimento della chiesa, spazzati via purtroppo l'anno seguente dal terremoto del 23 novembre del 1980, il quale causò danni irreversibili alla struttura, tanto da spostare la parrocchia e le funzioni ecclesiali definitivamente nella chiesa di Santo Spirito e decretando così la fine di una multi secolare storia, importantissima per la nostra Città.
Oggi la chiesa è in disuso e sconsacrata e rappresenta a pieno titolo l'oblio storico che quel giorno maledetto colpì Campagna e l'intera regione. Al suo interno, ancora oggi, vi è presente il bellissimo altare maggiore, testimone longevo dei vecchi fasti e simbolo di speranza che un giorno torni ad essere di nuovo punto nevralgico della Città, pronto a scrivere pagine di storia importanti così come nei secoli scorsi.