Campagnese, teologo, storico e poeta italiano del Regno di Napoli.
di Cristian Viglione.
Giulio Cesare Capaccio, nato a Campagna nel 1550 e morto a Napoli, 8 luglio 1634 è stato un teologo, storico e poeta italiano del Regno di Napoli.
proveniente da famiglia benestante, figlio di Paolo Antonio e Francesca De Manna.
I suoi primi studi furono di filosofia, presso il convento domenicano di San Bartolomeo, lo stesso dove visse un breve periodo e predicò la sua prima messa il frate Giordano Bruno.
Uno dei suoi precettori fu Marco Fileta Filiuli, fondatore della locale Accademia dei Taciturni. Trasferitosi successivamente a Napoli continuò gli studi che poi perfezionò a Bologna e Isernia.
Nel 1575 ritorna a Napoli dove si sposa e incomincia a pubblicare i suoi primi testi di teologia. Tra il 1586 e il 1592 tornò a vivere a Campagna; qui produsse buona parte delle sue opere letterarie.
Fra le sue varie attività, si occupò anche di antiquariato, ma il suo apice professionale lo ottenne nel 1607: venne nominato da don Juan Alonso Pimentel de Herrera, viceré del regno di Napoli, Segretario della città di Napoli, con il compito, tra le varie mansioni, di distribuire olio e grano alla popolazione.
Durante il suo incarico pubblicò numerose opere di storia e geografia riguardanti l'area partenopea, fra cui Neapolitana Historia, la sua principale opera, infatti è considerato lo storico più accreditato della città di Napoli, dagli inizi fino all'epoca Barocca, e fu il primo ad iniziare gli scavi archeologici nella Magna Grecia di Pesto, oggi Paestum.
Nel 1611 fu tra i promotori per la fondazione dell'Accademia degli Oziosi di Napoli dove visse sino al 1634, anno della sua morte.
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